Vhils è uno street artist portoghese molto conosciuto nella scena artistica internazionale grazie al suo approccio creativo.
Nato e cresciuto a Lisbona, dopo i primi graffiti inizia a studiare l’arte sotto un approccio diverso fino a giungere al concept artistico che lo ha reso famoso: la creazione via distruzione.
Per Vhils distruggere è intrinseco nel processo creativo: uno scrittore che trascrive le sue parole su un foglio bianco ne sta distruggendo la superficie originale.
Le differenze tra street art e graffiti writing – Street Art Graffiti Disagismi Urbani
Vhils Art
Vhils, come altri artisti della sua caratura, inizia la sua carriera per strada grazie al graffiti writing: questo gli permette di conoscere alcune delle tecniche più diffuse e ragionare su qualcosa di proprio.
Il passaggio da spray a stencil e sticker è immediato per un artista curioso di scoprire nuove tecniche e desideroso di ritagliarsi spazio nella scena artistica; la sua ricerca di uno stile proprio e caratteristico lo porta a domandarsi come poter capovolgere l’atto creativo.
Perchè aggiungere nuovi livelli quando si possono utilizzare quelli già esistenti? Ecco l’approccio che porta Vhils a diventare negli anni uno dei nomi più conosciuti nel mondo dell’arte contemporanea.
Le prime superfici utilizzate da Vhils per il suo nuovo percorso artistico sono i cartelloni pubblicitari, composti da strati e strati di carta, e le vecchie porte.
Il passaggio al muro, per un graffiti writer, è stato automatico e forse anche più romantico: creare le sue opere sui muri sfruttando i livelli sottostanti permette di associare la poesia della storia raccontata dai singoli livelli con l’immagine rappresentata.
La creatività di Vhils si nutre di questi livelli: quasi sempre è impossibile sapere cosa si cela dietro ad un muro, magari un altro graffito, o magari dei mattoni. Vhils crea grazie al caos.
Alexandre Farto: la sua storia
Alexandre Farto nasce il 15 Febbraio del 1987 in un piccolo quartiere periferico di Lisbona.
L’artista cresce all’interno di una società post rivoluzionaria: solo dieci anni prima della sua nascita il Portogallo esce ufficialmente dal regime che lo stava opprimendo.
Il suo avvicinamento al mondo del graffiti writing è precoce: a 10 anni inizia a “vandalizzare” i muri del suo quartiere per divertimento; per Vhils era un modo per passare il tempo, riempire gli spazi vuoti, soprattutto durante il cammino casa-scuola e viceversa.
All’età di 13 anni Vhils inizia ad alzare la posta ed armato di spray aerosol inizia a dipingere i primi treni nelle stazioni di Lisbona.
Proprio questo passaggio dai muri ai treni porta Vhils a conoscere altri ragazzi con i suoi stessi interessi; viene accettato in alcune crew portoghesi ed inizia a viaggiare per l’Europa senza più fermarsi, a volte saltando bellamente scuola.
Vhils capisce comunque che il suo lato creativo non può essere sfruttato solo per atti vandalici e quindi decide di investire su sé stesso ed inizia a frequentare un corso specifico sulle belle arti presso la University of the Arts di Londra: questo gli permette di proseguire con il suo personale studio artistico urbano mischiandolo con lo studio dell’arte.
Street Artist Vhils: la tag
Dai 13 ai 20 anni Alexandre firma i suoi graffiti in giro per l’Europa con diverse tag: non sente propriamente suo nessuno pseudonimo.
Non c’è una ragione vera e propria (Così dice l’artista) per cui la scelta finale sia ricaduta su Vhils: probabilmente perchè nel momento in cui il suo nome ha iniziato a circolare nella graffiti scene, era necessario associare una tag fissa al suo stile.
Vhils quindi non ha alcun significato nascosto: si tratta solamente di una tag composta dalle lettere preferite da Alexandre poichè più veloci da scrivere su un muro.
Vhils e Banksy: la svolta della sua carriera?
In pochi conoscono la storia che ha portato Vhils alla ribalta ed è veramente interessante.
Molti street artist, come OBEY per esempio, oggi ringraziano Banksy per aver rivoluzionato la visione dell’arte urbana facendola diventare un vero e proprio movimento.
Anche Vhils rientra tra questi, ma la carriera dell’artista portoghese è stata baciata dalla fortuna nel 2008 durante il Cans Festival di Londra: la sua opera per il festival è infatti attaccata al muro dell’artista che tutti aspettavano, Banksy.
Sono bastate alcune foto in cui entrambi i muri erano visibili e l’impatto mediatico è stato folgorante: lo stile unico di Vhils gli ha permesso di mettere piede per la prima volta tra i grandi nomi della street art e farsi conoscere a livello mondiale.
Il processo creativo di Vhils
Lo stile con cui oggi riconosciamo Vhils è quello della distruzione di una superficie per creare una figura: potremo quasi parlare di una specie di bassorilievo urbano.
Parlando di muri, il processo creativo di Vhils nasce dalla ricerca del soggetto: solitamente un viso semplice, una persona che possa umanizzare il luogo. Vhils definisce i suoi soggetti “eroi quotidiani“: l’artista vuole creare un legame indissolubile tra la città e la popolazione poiché l’una si prende cura dell’altra.
Lo sketch viene creato digitalmente per poi essere o proiettato sul muro oppure dipinto velocemente sulla superficie.
La distruzione è l’ultimo atto: munito di strumenti edili come martelli pneumatici, scalpelli e trapani, l’artista inizia ad incidere sul muro scavando all’interno dello stesso.
Oggi Vhils indaga nuova tecniche e nuovi materiali senza mai fermarsi, come ad esempio l’utilizzo di soluzioni acide oppure i composti naturali come la ruggine, ma il più interessante è sicuramente l’utilizzo di esplosivo per creare un effetto wow di impatto unico e non ripetibile.
Vhils in Italia: dove trovare le sue opere
Uno dei muri più famosi di Vhils è quello di Catania: presso il porto della città, alle spalle degli otto silos in cemento che ridefiniscono lo skyline della città (Su uno dei quali si trova anche l’opera italiana dello street artist Okuda), si può trovare un gigantesco volto con lo sguardo intenso rivolto verso il mare.
Un altro esempio di opere di Vhils visibili in Italia si trova a Roma, presso il museo condominiale di Tor Marancia.
Anche Torino ha il suo Vhils, in via Nizza è ancora visibile un’opera dell’artista del 2013!
Infine Grottaglie (TA): per molti anni Vhils ha dipinto/inciso per la via della città, ben 5 diversi volti (Non posso al momento confermare che siano ancora visibili)
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