Nel quartiere denominato NSDM Wharf di Amsterdam si trova un museo che un appassionato di street art ed arte urbana dovrebbe visitare almeno una volta nella vita: STRAAT.
Come già successo per l’Urban Nation di Berlino (qui puoi leggere il mio articolo a riguardo), anche in questo caso è importante sottolineare che non si tratta di opere di arte urbana estratte dal proprio contesto e successivamente inserite all’interno del museo, ma si tratta di opere create appositamente per essere esposte all’interno di questo gigantesco hangar.
Le differenze tra street art e graffiti writing – Street Art Graffiti Disagismi Urbani
Straat Museum: di cosa si tratta
Lo STRAAT Museum di Amsterdam è uno dei più importanti musei dedicati all’arte urbana di tutta Europa, forse anche di tutto il mondo; e sarò onesto nel dire che è anche un dei più bei musei che io abbia mai visitato.
STRAAT nasce all’interno di un gigantesco magazzino di circa 8000 metri quadrati situato sulla famosa piattaforma NDSM di Amsterdam, una zona dichiarata qualche anno fa museo nazionale a cielo aperto, e non è un caso: questa zona è infatti, sin dagli anni ’80, la culla del graffiti writing olandese.
Ma perchè si chiama STRAAT? La risposta a questa domanda è molto semplice: straat è una parola olandese che tradotta in inglese diventa STREET; chi l’avrebbe mai detto? Quindi quale nome migliore si poteva scegliere per un museo di street art se non questo?
Ci sono voluti anni per organizzare un museo del genere, ma soprattutto un team di esperti di settore per evitare di inciampare durante il percorso. Tutto è stato studiato nei minimi dettagli e quando il museo era pronto per essere aperto al pubblico (Ottobre 2020) purtroppo la pandemia ne ha rovinato i piani.
Una delle cose più belle è il contrasto tra l’esterno e l’interno: la zona è piena di opere di writing, poster, sticker, stencil e muri dipinti, quindi si presenta come uno spot urbano perfetto; il museo propone al suo interno gigantesche tele (anche 8×5 metri, grosse più di una porta di calcio) su cui centinaia di artisti hanno lavorato durante la loro residenza artistica presso il museo.
Lo STRAAT è forse l’evoluzione del classico museo a cui siamo abituati: camminando al suo interno ci si perde e ci si dimentica fondamentalmente di trovarsi all’interno di un museo; tutto ti spinge all’interazione ed alla condivisione online sui social, permettendo di posare tranquillamente davanti alla propria opera preferita.
Museo Street Art Amsterdam: vale la pena?
Ho avuto modo di visitare il museo qualche mese fa e personalmente devo dire che l’ho trovato veramente molto interessante. Per un una persona appassionata di arte urbana come lo sono io (cosiddette “graffiti hunter” oppure oggigiorno “street art hunter”) lo STRAAT è un paradiso ed un luogo dove passare ore ed ore ad osservare le opere e capirne i dettagli.
La cosa che più mi è piaciuta del museo è che le opere sono sparse ovunque e quindi è una continua ricerca all’artista o all’opera: in alto, in basso, a destra… persino appese al soffitto. Quindi non si tratta di un museo monotono dove camminare e guardare dei quadri, ma in realtà è uno spazio che continua a dare spunti, tanto da completare il giro dopo più di un’ora e ritrovarsi all’entrata pensando “Ma io questo non l’avevo visto!”.
Ho avuto modo di scambiare anche alcune parole con il curatore, David Ross, con cui condividiamo la stessa idea e cioè che l’arte urbana può essere considerata come “nuovi turismi”, un nuovo modo di attirare turismo nelle città (lo dico giusto da 12 anni ormai). STRAAT è anche questo: un museo nato con l’idea di condividere informazioni su una tipologia di arte che sempre più si sta evolvendo e colpisce un target ampio, ma che spesso non viene compresa poiché mancano i requisiti e le basi.
STRAAT quanto costa e come arrivare
Il costo di ingresso a STRAAT Museum è di 17.50€ (12.50€ per gli studenti, 8.50€ per i minori di 18 anni e gratuito per i minori di 12 anni). E’ anche possibile prenotare dei tour guidati ed in questo caso i prezzi aumentano di 10€.
C’è poi anche un pacchetto chiamato “Let’s call it a date” da 62€ che comprende l’ingresso, due drink ed una porzione di crocchette vegane olandesi al bar del museo. Potrebbe sembrare una cavolata, ma invece può essere una cosa divertente.
Per visitare STRAAT è necessario raggiungere la piattaforma del quartiere NDSM e ci sono due possibilità: partendo dalla stazione centrale di Amsterdam potrai utilizzare i pullman 391 e 394 e scendere alla fermata Klaprozenweg/Atatürk (poi dovrai fare un centinaio di metri a piedi); altra soluzione sono i traghetti: il primo parte dalla stazione centrale di Amsterdam ed in 15 minuti, gratuitamente, ti porterà dall’altra parte del fiume approdando sul molo dell’NDSM, il secondo invece parte da Pontsteiger; infine puoi raggiungerlo via taxi o in auto, l’indirizzo è NDSM-Plein 1, 1033 WC Amsterdam, ma presta attenzione: non è presente tantissimo parcheggio.
L’NDSM Wharf di Amsterdam
La parola NDSM è l’acronimo di “Netherlands dock and shipbuilding company” e questo ti può aiutare a comprendere di cosa si tratta.
Tutta questa zona di Amsterdam, frequentata ultimamente anche dai turisti, ma principalmente frequentata dai giovani locali, è considerata un patrimonio nazionale ed è composta da giganteschi magazzini rigenerati e trasformati in spazi urbani di vario tipo.
Ci sono dei bar posti su piattaforme in acqua, lo STRAAT, alcuni locali sia all’aperto che al chiuso, magazzini, laboratori…. insomma c’è un po’ di tutto.
Dagli anni ’80 questa è la zona più importante per gli appassionati di writing e street art: è qui infatti che tutti vogliono lasciare la propria firma e senza ombra di dubbio ci sono riusciti ed ancora oggi ci riescono.
Vuoi approfondire su STRAAT? Leggi qui
Se vuoi approfondire su STRAAT allora ti consiglio assolutamente di leggere gli articoli di Giulia:
- https://www.blocal-travel.com/street-art/straat-museum-amsterdam/
- https://www.blocal-travel.com/books-and-publications/art-catalogue-amsterdam-straat-museum/
Giulia è una blogger che lavora nell’ambito dell’arte urbana da qualche anno in più di me e lo fa in maniera proattiva. Non sei sicur* del mio consiglio? Considera che Giulia ha vissuto ad Amsterdam per diverso tempo e soprattutto ha lavorato al progetto STRAAT mettendo la sua conoscenza a disposizione.
I suoi articoli sono speciali perché non si fermano a raccontare che cosa è STRAAT e perché dovresti visitarlo (come il mio per intenderci), ma ti raccontano tutto il dietro le quinte, il progetto, la vision e contengono fotografie speciali scattate durante la realizzazione delle opere.
Secondo me ora sei convint*!
Appunta l’articolo per leggerlo dopo: Pinnalo!
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