ROA è uno degli street artist più prolifici degli ultimi 10 anni: le sue opere sono presenti in quasi tutte le parti del mondo.
Ciò che caratterizza questo artista sono i soggetti: gli animali. C’è un forte legame tra ROA e la fauna autoctona, da sempre. Il ciclo della vita è uno dei concetti su cui ROA indaga e da cui trae ispirazione: un qualcosa che per alcuni è terrificante, mentre per altri è magnifico
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Street Art ROA
Dello street artist ROA non si conosce molto: rientra infatti all’interno di quel gruppo di artisti che desidera rimanere anonimo.
Di ROA, però, si sa che non ha mai voluto apparire sotto i riflettori e che fortemente desidera mantenere nascosta la sua identità così che sia il suo operato che le sue opere possano rimanere pure, senza alcun compromesso.
I muri di ROA colpiscono e stupiscono: impossibile non rimanere di stucco quando si incrocia una sua opera ed è proprio questo ciò che l’arista vuole suscitare nell’osservatore, volente o nolente.
ROA artist: la sua storia
ROA, nome reale non pervenuto, nasce e cresce in Belgio, precisamente a Gent (Gand).
L’artista nasce nel 1976 e quindi cresce negli anni in cui il consumismo americano inizia ad invadere l’Europa: ROA non ne sarà mai affascinato.
Lo street artist ROA si avvicina alle sub-culture underground in età giovane: tra skating ed hip-hop, all’età di 13 anni il giovane ROA si appassiona di writing ed inizia a testare le sue prime tag sui muri dei sottopassi della città.
ROA racconta spesso che la sua passione per gli animali non è nata dal nulla: sin da bambino mostrava grande interesse verso i misteri della natura e gli animali (Ho letto che sognava di fare l’archeologo, ma non posso assicurarlo).
Non è stato difficile per ROA, una volta diventato più maturo, sia stilisticamente che psicologicamente, trovare il proprio stile: le sue due passioni si sono fuse autonomamente portandolo a creare i primi animali.
Lo stile di ROA ed il processo creativo
Lo stile di ROA lo ha reso oggi uno degli street artist più conosciuti e richiesti in tutto il mondo.
Solitamente l’artista utilizza una tavolozza di colori caratterizzata dalle sfumature del bianco e del nero; a queste aggiunge il rosso ed un eventuale gamma di colori caldi nel caso in cui sia necessario rappresentare anche le interiora del soggetto o il sangue.
ROA predilige dipingere con tre strumenti principali: i rulli ed i pennelli, con cui disegna le tracce iniziali e riempie lo spazio che farà da base alla sua opera, e le classiche bombolette aerosol con cui successivamente aggiunge i dettagli.
Il processo creativo dell’artista è sempre lo stesso: una volta arrivato nel luogo in cui lavorerà, si lascia trasportare dalle situazioni, ascolta chi gli sta vicino, studia la natura del luogo e la sua storia.
L’ispirazione arriva direttamente dall’ambiente che lo circonda: tutto nasce in pochi giorni grazie alle vibrazioni del luogo.
ROA: i suoi animali
Per ROA gli animali sono fondamentali all’interno del ciclo della vita e per questo ha deciso di trasformarli nel suo soggetto preferito.
ROA non sceglie animali a caso: dietro la scelta del soggetto c’è sempre una storia; molto spesso si tratta di animali del luogo, poco conosciuti dalle masse e quindi molto più interessanti.
Gli animali di ROA non sono mai banali: si inseriscono perfettamente all’interno dell’ambiente in cui l’artista li crea; ROA è infatti molto abile a sfruttare i lati negativi del dipingere sui muri, come per esempio la presenza di finestre o altri oggetti sulla superficie, oppure la decadenza del muro stesso, trasformandoli in positivi.
Le creature di ROA sono caratterizzate da un animo puro a prescindere dal fatto che siano rappresentate in movimento, addormentate, morte o persino sanguinanti ed in esoscheletro.
Il messaggio dell’arte di ROA
ROA cerca sempre di raffigurare animali legati al luogo in cui si trova perchè questo riesce a rendere più intima la sua opera.
L’artista sostiene che si può trasmettere molto all’uomo raffigurando le creature che vivono sulla terra piuttosto che rappresentando l’uomo stesso: trattandosi di elementi della natura, i suoi animali portano l’osservatore a pensare e cercare di capire il perchè siano stati scelti come soggetti.
La crudeltà dell’uomo sulla natura e l’indole autodistruttiva che ci caratterizza è perfettamente rappresentata nelle sue opere, specialmente quelle caratterizzate dagli esoscheletri degli animali o dal loro sangue.
Quanto l’uomo ha fatto soffrire nella sua storia gli animali? Non si può sicuramente calcolare, ma grazie alle creature di ROA, la sofferenza degli animali a causa dell’essere umano arriva dritta all’osservatore.
Non esiste un unico messaggio dietro i muri di ROA: ogni società, ogni cultura, ogni persona può ricevere un messaggio diverso poichè gli animali possono avere significati diversi nella vita di ogni persona.
ROA nel mondo
ROA ha lasciato il segno in tantissime parti del mondo: per anni ha viaggiato per lungo e largo alla ricerca di ispirazione.
Le sue opere possono essere scovate a Dunedin, in Nuova Zelanda ed a Fremantle in Australia; ma anche Djerba oppure a New York.
Chiaramente molte delle sue opere si trovano in Europa: il Belgio la fa da padrone con Ghent, seguono UK con Londra e Bristol…. e poi ancora Spagna, Germania…
ROA in Italia
Ed anche in Italia c’è la possibilità di vedere alcune opere di ROA.
Purtroppo gli anni passano anche per i muri e quindi anche le opere ne hanno risentito, ma non perdete l’occasione di organizzare un viaggetto per andare a vedere questi capolavori.
ROA street art Torino
A Torino, nel quartiere Aurora, è possibile vedere uno dei primi muri di ROA in Italia: una donnola.
In questo caso l’artista cerca di inviare un messaggio alla comunità: l’uomo ha invaso le aree fluviali e le ha trasformate in città, ma il naturale ciclo della vita potrebbe continuare; invece di derattizzare, l’artista propone di reinserire in maniera adeguata nell’ambiente delle donnole che, nutrendosi di topi, avrebbero potuto riequilibrare il corso della vita.
Un’altra opera di ROA, raffigurante una tartaruga, era presente presso la Ex Fabbrica Aspira, ma oggi oramai la fabbrica è stata trasformato in un condominio di semi-lusso.
ROA street art Roma
La Lupa di Roma in zona Testaccio è certamente diventata uno dei simboli della città. Fotografata da turisti di tutto il mondo, questa creatura selvaggia e rannicchiata, sembra soffrire il “piccolo” spazio in cui è rinchiusa, sembra volersi liberare e scappare.
Affascinante come ROA riesca a creare un’opera utilizzando uno dei simboli della città senza, però, coinvolgere due figure altrettanto importanti come Romolo e Remo.
C’è un altro muro dell’artista a Roma, nel quartiere Prati: in questo caso si tratta di un cucciolo di orso, orfano della madre.
L’opera si rifà ad una questione risalente al 2014 quando Daniza, un’orsa che si aggirava per i monti di Trento, perse la vita a seguito di un dardo anestetico.
Il piccolo orso, seduto, ha in mano proprio uno di quei dardi che lo hanno reso orfano e guardando i suoi occhi freddi si può percepire il dubbio sull’operato dell’uomo in quella situazione.
ROA a Favara
In questo paese siciliano dove l’arte urbana ha giocato un ruolo importantissimo nella riqualificazione ambientale e culturale, è presente un polo dal nome Farm Cultural Park. Proprio su uno dei suoi muri è possibile vedere l’elefante di ROA.
Perchè un elefante in Sicilia se non ci sono elefanti? In realtà la creatura è in onore dei ritrovamenti di scheletri fossilizzati di elefanti spostatisi sul territorio siciliano durante il periodo di glaciazione
ROA a Sadali
Anche in Sardegna è possibile trovare un’opera di ROA, specificatamente a Sadali. In questa occasione ROA decide di rappresentare un cinghiale, stretto all’interno delle mure che sembrano essere quasi una gabbia, cone le zampe legate mentre osserva il cranio di una creatura simile a lui.
Forte, diretta, cruda: l’opera di ROA sembra voler ricordare agli abitanti della città quanto questo animale soffra ogni giorno.
ROA a Lecco
Premessa: non sono sicuro sia ancora lì. Nei pressi della stazione di Lecco è possibile trovare un lavoro di ROA di qualche anno fa: un uccello legato ad una corda.
ROA ad Ancona
Decisamente consumato dopo ben 10 anni, ma ancora visibile, presso il porto di Ancona è presente uno dei primi pezzi di ROA in Italia. Si tratta di un muro composto da più uccelli marini (gabbiani ed aironi).
ROA a Campobasso
Quello di Campobasso è probabilmente il più cruento animale che ROA ha dipinto sui muri italiani. In questo caso una carcassa di cervo lasciatosi morire è attaccata dai corvi. Un messaggio forte, come ROA sa fare!
Mi sono per caso dimenticato qualche muro di ROA in Italia? Per favore, avvisami così potrò aggiungerlo!
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