Montana è un brand molto conosciuto all’interno del mondo dei graffiti: i loro spray sono tra i più utilizzati dai writer, ma c’è da prestare molta attenzione. Esistono infatti due brand che condividono nel nome la parola MONTANA: da una parte abbiamo la MONTANA COLORS e dall’altra parte la MONTANA CANS. Scopriamo chi ha copiato chi!
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Montana Colors: un amore che dura dagli anni 90
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Nel 1994, a Barcellona, da un’idea di Jordi Rubio, un giovane spagnolo di 27 anni, nasce uno dei primi brand di bombolette spray ufficialmente dedicati al mondo dell’arte urbana: Montana Colors.
In quegli anni, Jordi lavorava in una fabbrica di vernici, la Felton, molto conosciuta in Spagna anche perché era uno dei pochi produttori di vernice spray. Non avendo idea di quale fosse il target principale di questo prodotto, decise di analizzare alcuni dati e scoprì che un negozio di ferramenta, specializzato in articoli per il fai-da-te, registrava vendite altissime proprio nel reparto spray.
Quando lo fece notare al suo manager, quest’ultimo liquidò la questione con indifferenza. Ma Jordi non si arrese e decise di approfondire da solo. Grazie a un ragazzo che si occupava delle consegne, scoprì che uno degli impiegati di quel negozio era un writer, o meglio, un graffiti artist, come lui stesso amava definirsi.
Con l’aiuto del gestore del negozio, Jordi riuscì a mettersi in contatto con MOOCKIE e, successivamente, con KAPI: quello fu il suo primo vero incontro con la cultura urbana. Da quel momento, decise di trasformare in un progetto concreto la passione, la ribellione, la ricerca continua dello stile e l’impegno che caratterizzavano sia il suo animo che il mondo dei graffiti.
Consapevole che in Felton nessuno avrebbe capito il potenziale di questa visione, dopo qualche mese Jordi, insieme a un vecchio amico, diede vita a Montana Colors.
Perchè il nome Montana?
La scelta del nome e del logo non fu affatto banale. Ancora oggi, nonostante tutto (e tra poco capirai il perché), MONTANA è un’icona nella scena dei graffiti.
Il nome Montana deriva dal latino e significa montagna, un elemento profondamente caro a Jordi. Fu scelto per prendere le distanze dal concetto tradizionale di “spray” e rompere gli schemi nel settore delle vernici.
Il logo, invece, rappresenta un universo di colori: una sfera dinamica, capace di espandersi e contrarsi continuamente, simbolo di creatività in continua evoluzione.
Evoluzione nel mondo urbano
Sin da subito, il rapporto tra gli spray Montana e i writer si rivelò speciale: l’attenzione di Jordi verso la cultura dei graffiti e la comunità lo trasformò in un vero punto di riferimento.
La sua formula magica? Capire i problemi reali del mercato degli spray. Oggi possono sembrare dettagli banali, ma 30 anni fa erano ostacoli enormi.
Da un lato, i writer avevano a disposizione pochi colori e vernici tossiche a prezzi proibitivi. Dall’altro, i produttori di vernice non traevano grandi profitti dagli spray, usati principalmente per la customizzazione o la riparazione delle auto. Infine, i rivenditori affrontavano continue perdite a causa dei furti. In pratica, nessuno ci guadagnava.
Jordi cambiò le regole del gioco: ideò una vernice spray non tossica e accessibile, che nel tempo si sarebbe ampliata in una vastissima gamma di colori. Con il suo prodotto, attaccò un mercato fino ad allora inesplorato e ignorato dai grandi produttori, offrendo ai writer nuove possibilità creative e riducendo drasticamente i furti.
Come nasce la confusione con Montana Cans?
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Il successo di Montana Colors andò ben oltre Barcellona e, soprattutto, oltre i confini spagnoli. Nel giro di pochi anni, i writer di tutta Europa volevano acquistare e utilizzare le sue bombolette.
Come fu possibile? Tutto avvenne in modo naturale, grazie al passaparola e alla diffusione spontanea della cultura underground. Alla fine degli anni ’90, Barcellona era un vero paradiso per i graffiti: di notte si poteva dipingere senza grandi problemi, attirando writer da tutto il mondo. Una volta provati gli spray Montana in Spagna, tutti volevano averli anche nelle proprie città.
Francia, Olanda, Regno Unito e Germania divennero i mercati più importanti per il brand, ma la domanda crebbe così rapidamente da superare la capacità produttiva. Mentre nei vari Paesi i piccoli negozi di rivendita erano spesso gestiti da ex writer, in Germania la distribuzione adottò un approccio molto più aggressivo, conquistando grandi quote di mercato in un ambiente già estremamente competitivo.
La struttura aziendale dei distributori tedeschi, però, era diversa: a guidarla c’era un solo writer, affiancato da persone provenienti da altri settori. E fu proprio questo a fare la differenza.
L’assenza di forniture e la crescente richiesta scatenarono una delle battaglie burocratiche più accese della storia dei graffiti.
Il brand Montana diventa tedesco
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In Germania, i distributori decisero di rompere gli accordi con il produttore spagnolo e cercarono un nuovo fornitore di spray per creare un prodotto simile da vendere con un proprio marchio. Una volta ottenuti i nuovi spray, iniziarono a distribuirli sotto diversi nomi, cercando di replicare il successo di Montana Colors.
Ma c’era un problema insormontabile: i writer volevano solo Montana.
Il produttore tedesco, operante sotto il brand Duplicolor, ideò allora una strategia più aggressiva: acquistò un’azienda svizzera di vernici, Farbo, che possedeva una linea chiamata Montana, attiva dagli anni ’60. Questo stratagemma permise ai tedeschi di rivendicare i diritti sul nome e di presentarsi come i veri ideatori dello spray Montana.
Ne scaturì una battaglia legale che durò anni e portò Montana Colors sull’orlo della bancarotta a causa delle enormi spese legali. I tedeschi sostenevano che la coesistenza di due marchi di spray con lo stesso nome avrebbe creato confusione sul mercato, cercando così di escludere il brand originale dalla competizione.
La soluzione finale: MTN
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Dopo anni di battaglie legali e ingenti spese per far emergere la verità, Montana Colors prese una decisione drastica: cambiare il nome della propria linea di spray. Non erano obbligati a modificare la ragione sociale né il nome dell’azienda, ma i loro prodotti non potevano più contenere la parola MONTANA.
Così, Jordi accettò di rinominare la linea in MTN, ponendo fine a una disputa lunga e logorante. Una battaglia forse inutile, ma che ha diviso profondamente la scena dei writer, soprattutto coloro che erano cresciuti con gli spray nati a Barcellona.
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