Spesso si sente parlare della “teoria delle finestre rotte” collegandola anche al mondo dei graffiti: ma di cosa si tratta nel dettaglio? Approfondiamo questo tema e capiamo quando questa teoria abbia influenzato nel tempo la concezione che le persone avevano, ed in parte hanno ancora oggi, riguardo il writing.
Le differenze tra street art e graffiti writing – Street Art Graffiti Disagismi Urbani
Teoria delle finestre rotte: cosa è?
La Broken Windows Theory è una teoria di origine americana che afferma che qualsiasi segno visibile di microcriminalità e disordine civile all’interno di un contesto urbano genera un ambiente in cui si favorisce automaticamente più criminalità e più disordini.
La teoria ha origine da un interessante esperimento di psicologia sociale del 1969 che prevedeva l’abbandono di due auto della stessa marca, stesso modello e stesso colore (praticamente identiche) in zone totalmente diverse e distanti tra loro sul territorio americano e lo studio da parte di sociologi e studiosi dei successivi comportamenti da parte della comunità.
La prima zona scelta fu il Bronx di New York, quartiere povero e con grandi disagi urbani; il secondo invece Palo Alto, cittadina tranquilla e mediamente ricca in California. Nel giro di poche ore l’automobile abbandonata nel Bronx venne demolita e privata di tutti i suoi pezzi più importanti e fondamentali; quella abbandonata a Palo Alto rimase intatta.
Fermandoci a questo punto, quello che può venirci in mente è che ciò accadde come risposta logica da parte dell’ambiente in cui l’auto si trovava: gli atti criminali e vandalici del Bronx erano dovuti alla povertà.
Per confutare questo, i ricercatori decisero quindi di rompere un vetro all’auto abbandonata a Palo Alto ed ottennero la risposta che stavano cercando: nel giro di qualche giorno, l’auto fece la stessa fine di quella del Bronx sfatando il mito che gli atti vandalici e criminali fossero legati alla povertà.
Nel 1982 furono poi gli scienziati James Wilson e George Kelling ad applicare queste scoperte su intere comunità e pubblicare quella che oggi chiamiamo Browen Windows Theory.
Il collegamento con i graffiti
Uno dei punti più citati quando viene esposta questa teoria è il fatto che il degrado genera ulteriore degrado e purtroppo quando si parla di degrado solitamente si parla di:
- strade sporche
- edifici abbandonati
- finestre rotte
- rifiuti
- senza tetto
- graffiti
Il problema principale è che la teoria della finestra rotta nasce da un esperimento ed una raccolta dati di un’epoca recente, ma culturalmente differente rispetto ad oggi. Abbiamo già visto questa cosa, ma ripeterlo, non guasta: i graffiti degli anni 70 erano principalmente legati alle gang che li utilizzavano per marcare i propri territori.
Presa questa tipologia di writing all’interno di un contesto di riqualificazione, può aver senso cercare di limitarne la presenza così da rendere più sicuro un ambiente, ma oggi il concetto di identità spesso diffuso grazie al writing e la street art può avere un impatto forte nella comunità.
Non possiamo più mettere sullo stesso piano i rifiuti, gli edifici abbandonati e le finestre rotto con i graffiti e ne sono un esempio le decine di collaborazioni che vengono generate tra i brand ed i writer.
Abbiamo esempi in tutto il mondo di città in cui il writing ed il vandalismo urbano convivono perfettamente con le comunità e non generano degrado, anzi, vengono riconosciuti anche come arte. Siamo ancora così sicuri che camminare per una città con rifiuti abbandonati, aiuole divelte, marciapiedi distrutti sia come camminare in una città pulita ed efficiente, ma con qualche scritta sui muri?
Muri Puliti, Popolo Muto.
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