Il muralismo messicano è senza dubbio uno dei movimenti artistici che, forse involontariamente, ha influenzato i primi “graffiti-artist” statunitensi e che dopo quasi 100 anni influenza gli street artist.
Premessa: questo articolo è una riflessione, basata su letture ed ascolti, che approfondisce il rapporto tra le arti murarie messicane ed i più conosciuti murales dei nostri giorni.
Ho spesso sentito pareri discordanti: c’è chi dice che il muralismo messicano non abbia alcun rapporto con la street art moderna, c’è chi invece sostiene che senza le opere dei grandi maestri messicani, forse oggi non avremo le grandi pareti dipinte nelle nostre città.
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Muralismo messicano: di cosa si tratta?
Con il termine muralismo messicano si intende un movimento artistico sviluppatosi dal 1910 proprio in Messico durante la Rivoluzione Messicana.
In quel periodo le opere di arte pubblica venivano finanziate dal governo ed avevano uno scopo ben preciso: coinvolgere il popolo creando un’identità ed una storia condivisa. Pensando al fatto che il territorio del Messico è di quasi 2 milioni di km² e che nei suoi 31 stati federati si parlano più di 50 lingue native diverse, è chiaro che l’unico modo per poter inviare un messaggio a tutti era sfruttare le immagini, la pittura e l’iconografia.
Le caratteristiche principali di questo movimento artistico sono state le rappresentazioni espressionistiche, piene di richiami simbolici, l’utilizzo di una cromia semplice, ma di grande impatto e soprattutto la grandiosità.
Soggetti maggiormente rappresentati sono state le lotte sociali: toccando un tasto così sensibile gli artisti sono riusciti a coinvolgere pienamente il popolo
Origini del muralismo messicano
Il movimento muralista messicano non nasce dal nulla: gli artisti hanno preso ispirazione dalla tradizione preispanica per cui l’utilizzo di affreschi al di fuori degli edifici era una pratica comune.
Ci sono tracce che dimostrano che anche gli Olmechi, antica civilità precolombiana che viveva nell’area tropicale coperta oggi dal Messico, utilizzavano arti murarie per cerimonie ed avvenimenti.
Artisti e governo capirono subito, nei primi anni del 1900, che questa sarebbe stata la giusta via per inviare messaggi forti, cercando di mantenere una linea comune.
Gli artisti più importanti del muralismo messicano
Sono principalmente tre i nomi che si ricordano maggiormente quando si parla di muralismo messicano, e sono:
- Diego Rivera
- José Clemente Orozco
- David Alfaro Siqueiros
Sono questi tre artisti i primi a capire che la tela risultava restrittiva e che era necessario lavorare su dimensioni maggiori: i cavalletti erano statici, monotoni e non permettevano di arrivare alle persone, per questo motivo, passarono ai muri, sia interni che esterni.
Dei tre, Siqueiros è sicuramente l’artista più visionario e che più si avvicina alle menti di quelli che diventeranno i writer degli anni 70 ed 80 nel territorio statunitense.
Fino ai primi anni 30 le tecniche utilizzate per dipingere i muri erano le classiche tecniche dell’affresco, ma Siqueiros durante il suo soggiorno a Montevideo, anche costretto dall’impossibilità di recuperare materiale, ebbe l’idea di iniziare ad utilizzare vernici industriali (simili a quelle dedicate alle automobili) famose per la rapidità di essiccazione, mischiandole con la resina, per aumentarne la resistenza agli impatti atmosferici.
Aggiungendo poi l’utilizzo dell’aerografo, della cinepresa e del proiettore, l’artista rivoluziona l’arta muraria messicana.
Il muralismo messicano ha influenzato la graffiti art?
I muralisti messicani non erano certo degli artisti di quartiere, ma dopo qualche anno diventarono artisti di fama internazionale: iniziarono a viaggiare, a ricevere commissioni in tutto il Sud America (Argentina, Perù, Brasile, Uruguay) ed anche negli Stati Uniti.
Alcuni furono invitati in famosi salotti parigini e passarono anche dall’Italia, paese a cui si sentivano molto legati artisticamente parlando, infatti sono diversi i richiami alle storiche arti del nostro territorio nei grandi muri messicani.
Per trovare un possibile collegamento diretto tra il muralismo messicano e la graffiti art, dobbiamo pensare ai seminari tenuti dagli artisti messicani nelle scuole ed università d’arte a New York a cavallo tra gli anni 40 e 50.
Seminari che principalmente trattavano l’utilizzo di forma e colore, ma che trattavano anche temi di denuncia sociale e di protesta generazionale (concetti che ritroviamo anche nell’evoluzione del writing).
Come si collega il muralismo messicano alla street art del nuovo millennio?
I grandi artisti hanno sempre la testa rivolta verso il futuro, ma un occhio al passato, e quindi è probabile che il muralismo messicano abbia influenzato l’evoluzione della moderna street art.
Una cosa che il muralismo messicano ci ha dimostrato è che tutte le superfici, interne ed esterne, sono utilizzabili e sono un perfetto strumento per condividere idee, inviare messaggi e creare un legame con le persone tramite l’arte.
Oggi le istituzioni sono tornate a dialogare con gli artisti urbani (e gli street artist) comprendendo, o forse ricordando, l’importanza comunicativa che l’arte può avere con il “popolo”. Questo ha permesso una maggior diffusione di street art nei territori urbani e l’accettazione delle opere di grandi dimensioni da parte di un pubblico più vasto ed ampio. Inoltre ha dato la possibilità agli artisti di esprimersi in pieno giorno, senza doversi nascondere.
Il divario tra arte urbana ed arte pubblica inizia ad assottigliarsi e spesso diventa complicato differenziare una dall’altra.
Si tratta comunque di un’evoluzione normale: il muralismo urbano permette di monopolizzare il panorama cittadino ed espressivo, a volte cambiandone l’impatto emotivo, e bisognava aspettarsi che prima o poi sia le istituzioni che i grandi brand avrebbero tentato di farne uso.
Sicuramente, però, ci sono anche delle differenze tra il muralismo urbano attuale e quello messicano, una su tutte la comunicazione: oggi, nelle opere finanziante da enti o brand, manca totalmente il messaggio politico e di ideologia sociale che ha reso il muralismo fondamentale per la storia messicana.
Bonus: indovina l’anno di quest’opera
L’opera presentata nell’immagine precedente si trova all’interno del complesso del World Trade Center di Città del Messico ed è stata realizzata da Siqueiros.
Il nome dell’edificio è Polyforum Culturale Siqueiros ed è autesplicativo: si tratta di un centro culturale multifunzionale dedicato all’artista la cui forma, che richiama un decagono, è unica.
Osservalo: non ti sembra un muro realizzato nei giorni nostri? Pensa che risale al 1960 circa.
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