Herakut è il nome di un collettivo composto da due artisti tedeschi in viaggio per il mondo da più di 15 anni ed attivi nella graffiti-scene da più di 20. Specializzati in lavori su grandi pareti (street murals), le loro opere sembrano create da un solo cervello e non da due persone differenti.
Il loro obiettivo è sempre stato quello di abbellire i luoghi più bui delle città cercando di seminare messaggi di positività: se non li conoscevate, preparatevi ad innamorarvi della loro arte.
Le differenze tra street art e graffiti writing – Street Art Graffiti Disagismi Urbani
Herakut: il collettivo
I due artisti che formano il collettivo Herakut sono Jasmin Siddiqui (Hera) e Falk Lehmann (Akut).
Si sono conosciuti nel 2004, durante l’Urban Art Festival di Siviglia, e da lì ne è nato un sodalizio che li ha portati a viaggiare per il mondo, conoscere storie e raccontarle sui muri con il loro stile.
Lei, Jasmin, nata in una grande città della Germania dell’Ovest, lui, Falk, nato in una piccola città della Germania dell’Est: cresciuti in due contesti e culture diverse, si mescolano perfettamente, come lo Yin e lo Yang.
Il rispetto per il valore artistico dell’altra persona è quello che li ha portati oggi ad essere uno dei nomi più importanti a livello internazionale nel mondo della street art.
1) Hera: la sua storia
Jasmin Siddiqui nasce e cresce a Francoforte sul Meno, in Germania. Sin da piccola ha possibilità di seguire lezioni da veri artisti e questo le permette di sviluppare un’educazione artistica classica.
Il forte interesse per le arti la incentiva a laurearsi in comunicazione visiva ed arti grafiche, ma ciò che la porta ad interessarsi al mondo del graffiti writing e della street art è la sua permanenza al centro culturale Schlachthof di Wiesbaden.
Qualche giorno prima del suo arrivo, nel complesso si era svolto il Wall Street Meeting del 2001. Tutte le forme, le lettere ed i colori che caratterizzavano l’ex mattatoio in quel momento furono uno shock.
Da quel giorno Hera decise che la sua strada sarebbe stata dipingere sui muri.
2) Akut: la sua storia
Falk Lehmann nasce nel 1977 a Schmalkalden, in Germania.
In una piccola città, lontana dal mondo del graffiti writing delle metropoli, la scena underground nasce quasi per caso e si sviluppa in maniera totalmente diversa.
Questo permette a Falk di creare un proprio stile e differenziarsi: mentre tutti i ragazzi si destreggiavano nel lettering graffiti o nelle tag, Akut studia e si allena a riprodurre immagini fotorealistiche.
Si sviluppa così il suo interesse per l’arte grafica e fotografica che lo porta a laurearsi in Visual Communication e Graphic Desing a Weimar
3) Stile coinvolgente e messaggi profondi
Lo stile degli Herakut può essere considerato uno storytelling visivo: riescono a mischiare alla perfezione l’arte figurativa con la trascrizione di messaggi suscitando l’interesse dell’osservatore e lasciandogli diversi punti di riflessione ed un’idea su cui rimuginare.
I muri del collettivo tedesco sono caratterizzati da uno stile a tratti malinconico e cupo: gli occhi delle figure rappresentate trasmettono forti emozioni, un mix tra malinconia, tristezza ed allo stesso tempo felicità e compassione. A questa immagine si affiancano sempre citazioni o passaggi testuali relativi alla vita del personaggio rappresentato.
L’approccio umanistico degli Herakut è tangibile nelle loro opere: capire la storia ed ascoltare le persone di un luogo è findamentale quanto far ragionare le persone stesse. Ciò di cui la comunità ha bisogno è più importante di ciò che l’artista desidera trasmettere.
4) Il simbolismo nelle opere
Nelle opere degli Herakut c’è un forte simbolismo legato agli animali ed ai bambini, il tutto sempre con grande influenza dark.
Gli animali spesso sono rappresentati con caratteristiche distorte oppure esagerate, ma questo simbolismo è quello che arriva più velocemente all’osservatore, quasi in modo naturale, poichè rievoca ricordi d’infanzia
5) Herakut murale in Italia: dove?
Anche in Italia abbiamo una parete degli Herakut, precisamente a Roma nel quartiere Torpignattara (Via Capua).
Il muro è del 2015, quindi oggi è leggermente sbiadito, e fa parte di un progetto chiamato Street Heart. Il duo ha voluto rappresentare una giovane rifugiata palestinese con addosso una felpa al posto della più tradizionale hijab.
Il messaggio visivo arriva forte e chiaro: una giovane ragazza con gli occhi speranzosi e malinconici stringe forte a se gli affetti più cari, caricandosi sulle spalle il peso della solitudine e della lontananza.
Un un quartiere di Roma dove negli anni è aumentato il numero di immigrati, gli Herakut invitano ad accettarsi ed aiutarsi a vince, aggiungendo anche delle magnifiche parole:
Nel nostro momento di bisogno ci affidiamo alle persone come famiglia. Sarebbe bello se potessimo ricordarci di questi legami anche nei momenti di forza
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