Blek le rat e l’origine della stencil art

Blek le rat è lo pseudonimo di un’artista francese considerato oggi il “padre della stencil art”, un ramo della street art molto diffuso, ma spesso poco conosciuto.

Se vuoi capire nel dettaglio in cosa consiste la stencil art Ti consiglio di leggere il mio articolo sulle tecniche di street art diffuse in Italia

Le differenze tra street art e graffiti writing Street Art Graffiti Disagismi Urbani

La domanda che mi fanno più spesso è "Quali sono le differenze tra street art e graffiti writing?". Si tratta di un terreno molto scivoloso, per mia esperienza è quasi impossibile mettere tutti d'accordo. In questo podcast vengono affrontate alcune delle diversità tra i due fenomeni artistici come ad esempio l'origine o il significato delle opere

Blek le rat street art

Blek le rat ha iniziato il suo percorso per le vie parigine con l’obiettivo di essere riconosciuto dal mondo dell’arte, oggi invece punta più all’esperienza diretta con le persone cercando di capire cosa lui possa regalare loro.

Secondo Blek le rat, con “street art” si indica un movimento artistico che è probabilmente il più importante di tutti i tempi: non è mai successo che in tutto il mondo ci fossero così tante opere e così tante persone interessate alla stessa cosa. Blek è contento di vivere in questa era ed è orgoglioso di aver fatto parte di un tale movimento.

L’arte per Blek le rat è finalmente qualcosa di pubblico: non è più solo per un elite o solo nei musei, ma è anche per i meno ricchi ed è per strada.

Chi è Blek le rat

Xavier Prou nasce nel 1951 a Parigi da padre architetto e madre figlia di un diplomatico. La sua gioventù è pressoché normale: a differenza di altri artisti contemporanei, Blek le rat nasce e cresce in un periodo in cui il graffiti writing non è ancora diffuso in Europa e l’arte in generale è ancora rinchiusa nei confini nazionali.

Nel 1972 l’artista inizia il suo percorso artisti all’Ecole des Beux-Arts di Parigi e si diploma ufficialmente nel 1976 decidendo di proseguire gli studi seguendo le orme del padre: architettura.

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Blek Le Rat a Parigi by artribune.com

Il 1972 (o il 1971… ho trovato pareri discordanti a riguardo) è anche l’anno in cui Blek le rat entra a contatto per la prima volta con il mondo del graffiti writing. Durante un viaggio estivo a New York, rimane colpito dalle tag trovate in giro per la città e dalla cultura underground che stava iniziando a diffondersi per le vie dei sobborghi cittadini.

Ha raccontato che nello stesso anno, durante una rapida tappa a San Francisco, non sapendo dove dormire è stato ospitato da una ragazza all’interno del suo dormitorio: qui ha avuto la possibilità di provare delle droghe (leggere) psichedeliche, qualcosa di sconosciuto per un francese. Grazie anche a questa esperienza e quanto appreso a New York, capisce quale percorso intraprendere per il suo futuro.

E pensare che il suo sogno era diventare una pop star, peccato non sapesse suonare.

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Blek le rat stencil art a Parigi

Rimasto folgorato dal fenomeno del graffiti writing di New York, Blek le rat decide di provare a trasportare qualcosa di simile per le vie della sua città, Parigi.

Blek le rat è consapevole, però, che sia la cultura che l’architettura francese sono totalmente diverse da quelle americane e l’introduzione di un movimento come quello del graffitismo sarebbe stato complicato (e forse fuori luogo).

L’artista decide quindi di utilizzare muri e spray, ma non le tag: si orienta verso un’iconografia che potesse suscitare interesse nell’osservatore.

Camminando per i sobborghi di Parigi, nota nei parchetti per i bambini i disegni fatti dagli stessi, semplici, stilizzati, affiancati a tantissimi poster con disegni ed inizia a ragionare sul concetto di semplicità e velocità.

Nel 1981 passa all’azione: per le vie di Parigi iniziano ad apparire piccoli dipinti di topi, ben nascosti e poco visibili. Inizialmente le opere sono eseguite in coppia con un amico, ma nel giro di poco tempo l’artista rimane solo, continuando ad utilizzare le pseudonimo di Blek le Rat.

Solo attorno al 1983 Blek le rat inizia ad evolvere il suo stile e le sue opere: da piccoli topi moncolore, i suoi stencil iniziano a diventare più complessi, a comprendere più livelli e rappresentare personaggi famosi, ma anche figure inventate, rigorosamente a grandezza naturale.

Dopo l’ennesimo arresto negli Champs-Elysées nel 1991, oramai quasi quarantenne, Blek le Rat decide di abbandonare la tecnica dello stencil abbracciando quella della poster art: in questo modo nessuno avrebbe potuto condannarlo per danni a beni di terzi.

Dal 2000, fortunatamente per noi, la sua arte inizia ad essere riconosciuta come tale permettendogli di tornare al suo primo vero amore: gli stencil (anche se non più “illegalmente”).

Blek-Le-Rat-Working-On-Stencil-by-wacotrib.com
Blek Le Rat Working On Stencil by wacotrib.com

Blek le rat perchè si chiama così

Non tutti sanno che lo pseudonimo Blek le rat, creato ed utilizzato per la prima volta a Parigi nel 1981, inizialmente era utilizzato da un collettivo (composto da due ragazzi francesi).

Il nome Blek le rat deriva da un vecchio personaggio dei fumetti ideato nel 1954 da uno studio italiano ed approdato in Francia l’anno seguente: Blek le Roc; rat ha invece una doppia valenaza: è la traduzione della parola topo in inglese, ma è anche l’anagramma di art.

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Il simbolo di Blek le rat

Perchè il topo è il simbolo di Blek le rat

Negli anni in cui Blek le rat inizia a ragionare sui suoi primi “graffiti”, Parigi vive un periodo che solo gli abitanti della città ricordano, qualcosa che oggi esiste, ma non viene presa molto in considerazione.

Già nel 1981 si diceva che la città di Parigi era composta da due società: quella in cui vivono gli uomini e quella sotterranea, dove vivono i topi.

Si diceva (e tutt’ora si dice) che ci siano più ratti a Parigi che persone.

Per mettere in evidenza un disagio sociale cittadino, Blek le rat decide che il suo simbolo nonché il suo primo stencil sarebbe stato un topo.

E poi è sempre stato affascinato dai ratti perchè in fondo sono come la sua arte: liberi.

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Shadow Man by Richard Hambleton

Blek le rat e le fonti di ispirazione

Come scritto nei paragrafi precedenti, i graffiti sui muri di New York sono stati il primo input che ha spinto Blek le rat a cimentarsi in opere di arte urbana.

Nelle sue interviste l’artista dice di sentirsi come una spugna: ancora oggi continua ad assorbire informazioni ed imparare, persino dal figlio. Secondo Blek le rat è fondamentale essere aperti al mondo per poter ricevere input dagli altri.

Uno studioso di arte, pittura, scultura ed architettura non può far altro che attingere da tutto ciò che gli sta attorno, ma ha sempre detto che le maggiori influenze sono state l’arte romana, l’arte greca e la pop art.

Pochi sanno, però, che ci sono due artisti principali che hanno spinto Blek le rat a migliorare il suo stile uscendo dal guscio che si era creato con i suoi piccoli topi sparsi per Parigi.

Nel 1983 la sua stencil art subisce un upgrade di livello: passa dalle piccole figure nascoste a grandi stencil, a misura d’uomo, ben visibili, in giro per le vie di Parigi.

L’uomo che convinse Blek le rat a fare questo passo è Richard Hambleton: artista canadese considerato spesso uno dei padrini della street art. In quegli anni Hambleton si trovava a Parigi e lasciò sui muri della città alcuni suoi dipinti, fatti a pennello, della serie Shadowman. Tali dipinti colpirono Xavier a tal punto da spingerlo al di fuori della sua zona di comfort ed iniziare a riprodurre figure a grandezza umana.

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Blek Le Rat al lavoro su uno stencil by isupportstreetart

Blek le rat vs Banksy

La storia tra Blek le rat e Banksy è un po’ contorta e probabilmente solo loro due conoscono la verità.

Non c’è astio o odio tra i due, come magari era successo tra Banksy e King Robbo, però le informazioni a disposizione sono discordanti.

Quello che sappiamo è che Banksy non ha mai detto di essersi ispirato a Blek le rat oppure di averne mai copiato le opere, ma l’artista di Bristol ha sempre detto.

Banksy

Ogni volta che dipingo qualche cosa, scopro che Blek le rat l’aveva già fatto 20 anni fa

Banksy ha anche invitato Blek al Cans Festival del 2008.

Blek ha, però, cambiato spesso opinione: inizialmente vedeva in Banksy una figura interessante per il mondo della street art ed era quasi contenti di vedere un giovane ragazzo della “nuova leva” ispirarsi alui; successivamente ha iniziato a sentirsi un po’ “derubato” (passatemi il termine) di alcuni suoi concetti artistici, mettendo quasi in dubbio l’integrità di Banksy.

Tra i due comunque non c’è mai stato alcun problema, ognuno prosegue ancora oggi per la sua strada, con stima reciproca (o forse no).

Blek le rat opere

Purtroppo non è rimasto poi tanto di sparso nel mondo di Blek le rat. Avendo abbandonata la scena “illegale” nei primi anni novanta, quasi tutto è stato coperto o è andato perduto.

Oggi Blek espone all’interno di mostre, in tutto il mondo. I suoi quadri e le sue serigrafie sono presenti nelle gallerie di arte urbana più famose (anche in Italia).

Solo durante i giorni precedenti alle aperture di mostre a lui dedicate, l’artista torna per strada per pubblicizzare l’evento, creando stencil ad hoc e dipingendo su muri in maniera organizzata.

In Italia attualmente sono certo che una sua opera sia ancora presente a Firenze, a pochi passi dal The Student Hotel Florence Lavagnini

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